Generative design: prima il processo e poi il progetto

Nella progettazione serve il giusto equilibrio fra creatività e controllo. L’approccio generativo utilizza sofisticati strumenti interattivi per accelerare e amplificare la fase di ideazione, servendosi della tecnologia digitale per esplorare i processi creativi ed imprenditoriali. DVArea sceglie il generative design dedicando attenzione al processo e non solo al risultato.

Questo significa che la sfida è riuscire a selezionare da una gamma immensa di possibilità quella che più corrisponde al concept originario.
La capacità e la creatività del progettista riguardano la lettura e l’interpretazione dei risultati generati. In pratica, l’algoritmo va guidato con cognizione di causa e il progettista deve avere la sensibilità di comprendere come sia meglio orientarlo. Questa è la collaborazione auspicabile fra uomo e macchina, intelligente e proficua.
Il generative design è un processo di generazione semi-automatizzata di soluzioni progettuali sulla base di un set predefinito di regole e la contestuale valutazione dei parametri relativi alla qualità del progetto, che consente di avere a disposizione strumenti per simulare gli scenari migliori e ottimizzare le scelte. Teoricamente può essere applicato a qualsiasi processo di ideazione, la sua produttività nella progettazione architettonica è però maggiore nella fase di fattibilità tecnico-economica.
La creatività di chi progetta viene incentivata grazie all’ideazione di un numero incredibile di possibilità che consente a cliente e progettisti di esplorare e sperimentare opzioni inattese e inconsuete. Il generative design offre anche altri vantaggi: a titolo esemplificativo, sotto il profilo economico, perché le simulazioni vengono effettuati nella primissima fase di progettazione, evitando così modifiche onerose durante le fasi successive.

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#parametricdesign #progettazione #algoritmi #scenario #creatività

Marta Olivieri:

Engineer. Associate and Innovation Manager DVA.

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