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Project management, come gestire una commessa complessa

Project management, come gestire una commessa complessa

Chi si occupa di management deve necessariamente comprendere le dinamiche progettuali per poter agire a livello processuale, senza che questo interferisca in modo invasivo nel merito delle discipline e sulle specificità. È un gioco di equilibri con un attento monitoraggio delle fasi di avanzamento, tenendo sotto controllo il flusso comunicativo, sin dall’inizio con un chiaro mandato e delle regole condivise.

La filiera e il mercato delle costruzioni sono in rapida evoluzione e DVA, crescendo, si è ristrutturata tenendo salde le proprie radici, pur scommettendo sul futuro e puntando in particolare sul project management per distinguersi come soggetto affidabile e di riferimento. Le commesse di oggi chiamano in campo un importante numero di stakeholder, e la loro gestione rappresenta la chiave di successo del progetto. 

Sono decine, al momento, le iniziative complesse e multidisciplinari sui tavoli delle diverse società di DVArea, dove la sfida rimane quella della comprensione dei linguaggi processuali e progettuali. Dal nostro punto di vista, per poter comunicare e tenere sullo stesso piano gli attori coinvolti, il lessico deve essere comune.  

Chi si occupa di management in generis deve necessariamente ben comprendere le dinamiche progettuali per poter agire a livello processuale, senza che questo interferisca in modo invasivo nel merito delle discipline e sulle specificità. È un gioco di equilibri con un attento monitoraggio delle fasi di avanzamento, tenendo sotto controllo il flusso comunicativo, sin dall’inizio con un chiaro mandato e delle regole condivise. 

Per le nostre commesse, abbiamo messo a punto un vademecum: all’inizio di ogni progetto stiliamo un documento, the project execution plan, uno strumento formale e approvato che deve servire a guidare sia l’esecuzione del progetto che il controllo dello stesso, all’interno del quale vengono definite le modalità collaborazione e iterazione.

Alcuni esempi? Come deve essere strutturata un’email, quali sono gli appuntamenti settimanali, quali sono gli strumenti di gestione del progetto, qual è l’esatto scope di ciascun stakeholder coinvolto e come avviene l’engagement iniziale. Non sono dettagli. Questa preparazione iniziale minuziosa e strutturata al singolo progetto è necessaria per gestire la mole consistente di comunicazioni che rischiano solamente di appesantire il flusso informativo ed impostare un corretto percorso condiviso all’interno del quale è di fondamentale importanza il contributo attivo da parte di tutti gli interlocutori. 

Non secondario per noi l’investimento sulle metodologie di lavoro comuni tra DVA, DVMep, DVS e Bimfactory, che per noi è un processo rodato su ogni lavoro affrontato, capace di tenere insieme dialogo, design e digitalizzazione. 

Nel caso della Nuova Scuola Politecnica dell’Università di Genova all’interno del Great Campus (con EuroMilano), che sorgerà sulla collina degli Erzelli, sulle alture tra Sestri Ponente e Borzoli, il ruolo di DVArea, grazie al coordinamento interdisciplinare multilivello e l’utilizzo della metodologia BIM, è stato decisivo per stabilire un punto di riferimento comune per tutti i professionisti e gli enti coinvolti. Allo stesso modo, è stato fondamentale il coordinamento di tutti i processi (progettuali, BIM, computazionali), anche al livello più operativo.

Abbiamo fatto i conti con una forte stratificazione storica del progetto, con diversi livelli di committenza, con gli stakeholder del gruppo di progettazione, ma anche con consulenti direttamente incaricati dalla nostra committenza. All’inizio della fase di progettazione abbiamo definito i limiti di competenza (organigrammi e limiti di batteria) e i termini temporali (cronoprogrammi); ci siamo dati delle regole generali per le comunicazioni; fondamentale è rimasto il coinvolgimento continuativo in tutto l’iter della commessa, come anche il rapporto con la committenza. In questo caso specifico abbiamo istituito diversi livelli di coordinamento, che hanno permesso di gestire il progetto e le sue criticità coinvolgendo, di volta in volta, i soggetti più idonei. EuroMilano ci ha accompagnato, e ha collaborato attivamente alla riuscita delle attività, nel suo ruolo di interfaccia tra il team di progettazione e la proprietà.

Marco Merigo

08 apr 2022

6' min di lettura

Tag:

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Marco Merigo:

Architect. Co-founder DVA.