La politica della qualità: un metodo vincente per la progettazione strutturale

La politica della qualità: un metodo vincente per la progettazione strutturale

Qualità. Quante volte questa parola emerge nei contesti più disparati, usata – a volte, perfino abusata – per parlare di grandezza. Se a livello architettonico viene spontaneo declinarla come eleganza e armonia, in ambito strutturale la logica prende il sopravvento: ecco allora definirsi concetti come solidità, efficienza, rigore, sicurezza. E ancora pulizia, efficacia del risultato. Ordine. L’idea di qualità suggerisce un concetto astratto che deve essere così evidente da poter essere riconosciuto anche dalle persone non addette ai lavori: in ambito aziendale, quindi, un sinonimo di prestigio. Nella frenetica realtà attuale, volta esclusivamente all’eccellenza e al fatturato, la politica della qualità rischia di essere banalizzata e semplificata, dando per scontato il lavoro dietro le quinte necessario per una qualifica tanto importante.

Come si può chiarire l’accezione di “qualità”? Come si raggiunge? Soprattutto, come si può dimostrare a livello societario?

A livello formale e applicativo, la modalità per garantire la gestione della qualità di un’azienda avviene attraverso una certificazione ufficiale, ottenuta esclusivamente attraverso verifica e rispetto di parametri codificati. Il riferimento chiave è la norma UNI EN ISO 9001:2015, riconosciuta e promossa a livello internazionale come standard di riferimento. Essa garantisce la capacità di una società di fornire regolarmente prodotti o servizi capaci di soddisfare il cliente e di accrescerne il gradimento tramite definizione e applicazione di processi. Inoltre, per assicurare la conformità del servizio stesso ai molteplici requisiti, conferma l’uso efficace di un sistema in continuo miglioramento. In altre parole: attenzione al destinatario del servizio, una strutturata organizzazione interna e capacità di dimostrare coerenza tra quanto detto e fatto – accompagnate, ovviamente, dall’esecuzione a regola d’arte. Si parla quindi di definire e identificare un modus operandi vincente, logico e, per quanto possibile, corretto per una società.

La certificazione ISO 9001 per DVS e per gli altri satelliti di DVArea

È questo il caso di DVArea, che ad oggi può vantare riconoscimenti certificati per ogni satellite della sua galassia. Se l’esperienza di DVA e DVMep è accompagnata dal timbro della normativa ISO 9001 già da tempo, ora anche realtà come Bim Factory e DVS hanno conseguito questo importante risultato. È proprio il percorso intrapreso per certificare DVS, la società parte di DVArea dedita alle strutture, che ha portato a uno studio e ad una maggiore comprensione del significato di “qualità”.

Ciò che DVS ha fatto è stato formalizzare l’applicazione di un metodo scientifico per razionalizzare, analizzare e risolvere tutto ciò che riguarda ogni singolo processo, dagli aspetti consoni al settore aziendale/direzionale a quelli inerenti alle fasi più operative. Un’analisi puntuale che parte dalle basi, come la comprensione dell’organizzazione e del suo contesto, e arriva fino alla tipologia di servizi erogati che il cliente si aspetta, quali valutazioni di sicurezza, le diverse fasi di progettazione, direzione lavori e collaudo statico. Le esigenze delle parti interessate vengono soddisfatte combinando efficacemente la professionalità dei collaboratori e l’applicazione delle loro competenze tramite analisi strutturali FEM (Finite Element Method), modellazione BIM (Building Information Modeling) e ottimizzazione parametrica; contestualizzando e relazionando tutto ai fattori interni ed esterni a DVS, si valutano le possibili criticità: si descrive il processo di plan-do-check-act e la compilazione di matrici di rischio (risk based thinking), possibile solo dopo una precisa e attenta schematizzazione dei processi e delle interazioni tra le figure coinvolte. Vengono quindi delineate strategie per la pianificazione di azioni nei confronti dei rischi e delle opportunità di crescita, dell’impiego di risorse, di organizzazione. Comun denominatore a tutte queste analisi sono gli indici di misurazione e monitoraggio: tutto viene ricondotto alla logica e al rigore inequivocabile dei numeri. Defendit numerus, nei numeri la sicurezza. Alla luce di tutti questi aspetti trattati e ai requisiti da soddisfare, si capisce quanto il percorso formale per ottenere una certificazione di qualità sia sicuramente laborioso e impegnativo, seppur non impossibile. Scorrendo l’elenco di documenti, fogli di calcolo, ramificazioni di cartelle di archiviazione, chiunque rimarrebbe positivamente impressionato da tanto impegno.

È sufficiente questa lunga lista definita dalla normativa per definire la vera qualità?

Sebbene siano poche in Lombardia le società di progettazione strutturale certificate ISO, cosa rende DVS effettivamente diversa da loro?

Ecco che entra in gioco un elemento sottovalutato, forse il più importante: la componente umana. Qualità è comprendere che una società è fatta dalle persone che ci lavorano, dal loro equilibrio, dalle loro abilità e dai loro approcci vincenti per affrontare le sfide. Qualità è la ricchezza equilibrata del gruppo, permessa dalla valorizzazione di ognuno dei suoi componenti. Qualità diventa lavoro di squadra, condivisione di competenze, rispetto ed autocritica, aiuto reciproco nel navigare seguendo la stessa rotta, verso una vision comune – del resto, DVS è parte di DVArea, e come tale ne condivide valori, obiettivi e, appunto, visione, sviluppandoli e declinandoli nel suo contesto e secondo necessità. Infine, qualità in ambito lavorativo significa fiducia tra le parti coinvolte, sia tra clienti e società, sia tra ogni figura componente il team. Questi sono i valori che distinguono il know-how di una società di successo da un’altra formalmente a lei identica, che rendono veramente un team e i suoi lavori realtà di alto livello, che fanno la differenza. Ed è questo il vero traguardo a cui DVS vuole puntare.

Gisella Cassavia

22 nov 2023

5' min di lettura

Tag:

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Gisella Cassavia:

Engineer and RSGQ at DVS.